L'Aquila: un premio di laurea, un segnale per il domani

Presentato a Roma, ma le date in Italia sono tante, il premio per la miglior tesi in tema di prevenzione sismica. E' stato ideato e voluto dai genitori dei ragazzi scomparsi a L'Aquila

E' un premio dal significato speciale. Che va oltre la semplice ricerca scientifica. C'è una grande carica di sentimento nel premio di Laurea "Avus 6 aprile 2009", voluto fortemente e istituito dai genitori degli studenti che persero la vita nel terremoto de L'Aquila.

Sono state tre associazioni ad unirsi e dare vita all'iniziativa, presentata ieri a Roma. Sono l'Associazione vittime universitarie sisma (Avus), il Consiglio nazionale dei geologi (Cng), e la Fondazione centro studi del Cng.

Il premio, che verrà attribuito a partire dall'anno prossimo, è destinato a un giovane laureato che abbia discusso una tesi sperimentale nel seguente ambito: terremoti, pericolosità sismica del territorio e riduzione del rischio sismico.

Un gruppo di genitori dei ragazzi de L'Aquila stanno facendo il giro di diversi atenei italiani per presentare e pubblicizzare il premio. L'altro ieri è stata la volta di Roma: mamme e papà che hanno perso i figli nel terremoto del 2009 si sono rivolti direttamente agli studenti dell'ateneo La Sapienza, invitandoli a dedicarsi allo studio di materie scientifiche che possono avere una ricaduta enorme sulla società, tanto più in un territorio come quello italiano, dove non ci sono aree che non siano a rischio sismico.

Il premio sarà consegnato l'anno prossimo, con un forte contenuto simbolico, proprio nell'anniversario dei cinque anni dal sisma.

Parte dei proventi vengono dal libro pubblicato dall'Avus con il giornalista Umberto Braccili, inviato della Rai in Abruzzo. "Macerie dentro e fuori" è la storia commovente della vita, delle passioni e delle aspirazioni di Nicola Bianchi, Daniela Bortoletti, Martina Benedetta Di Battista, Gabriele Di Silvestre, Carmelina Iovine, Ivana Lannutti, Maurizio Natale, Sara Persichetti, Michele Strazzella, Enza Terzini, Maria Urbano, Roberta Zavarella. Studenti, ragazzi, portati via in un attimo dalla violenza del sisma. Ma la memoria e il ricordo vivono con forza.

Grazie al premio il loro impegno - in un ideale passaggio di testimone - sarà portato avanti da altri giovani, che avranno l'onere di far progredire la ricerca scientifica, di salvare tante vite, di dimostrare con i loro studi che tragedie come quella de L'Aquila non sono frutto di un tragico destino, ma di errori umani nella progettazione degli edifici e nella prevenzione del rischio.

La responsabilità per questi ragazzi è immensa. Ma sarà la prova che L'Aquila è in grado di trasformarsi in Fenice e - come la mitologica figura volante - risorgere e tornare a volare.


Walter Milan